Il 15 ottobre la gente scenderà in strada contro l’assalto finanziario che sta portando all’impoverimento della vita sociale, alla distruzione della democrazia e delle strutture sociali che prevengono la diffusione della violenza.
La resistenza si sta organizzando in molti modi dovunque, ma per il momento non è chiaro se sarà capace di fermare l’assalto finanzista e rovesciare i suoi effetti. Le forme tradizionali di lotta sono inefficaci e il nemico sembra inaffrontabile, de territorializzato e proliferante come un cancro che divora il corpo e la mente sociale.
Alternativa parlamentare non significa niente, dato che la sinistra ha perso ogni capacità di cambiare qualcosa. Dopo il fallimento di Obama anche Papandreou e Zapatero hanno accettato il ricatto finanzista e la sinistra italiana si prepara a eseguire i diktat della BCE una volta che Berlusconi cadrà.
Il movimento sperimenta nuove forme di organizzazione.
In America Occupy Wall Street ha cominciato un processo di lunga durata di mobilitazione.
Knowleldge Liberation Front promuove un processo di organizzazione del lavoro precario cognitivo nell’area Euro Mediterranea.
Ma dobbiamo prepararci a un processo di lunga durata di autonomizzazione della cultura sociale e della produzione collettiva, che le metta al riparo dall’agonia catastrofica del capitalismo. Dobbiamo creare le istituzioni per l’autorganizzazione dell’intelletto generale, a prescindere dall’estensione della devastazione e dalla durata della dittatura finanzista.
La Scuola Europea per l’Immaginazione sociale (SCEPSI) è il nucleo di un processo di proliferazione dell’autonomia della conoscenza, di indipendenza dal capitalismo finanziario, e l’inizio di un processo scismogenetico di autorganizzazione, nonostante e al di là della catastrofe in corso.
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KAFCA
(Knowledge against financial capitalism)
KAFCA
(Knowledge against financial capitalism)
http://kafca.eu/critical-landscapes/the-portuguese-awakening <http://kafca.eu/critical-landscapes/the-portuguese-awakening>
(an article by Pedro Lieto)
The social art intervention play project I am part with, along side anthropologist Eglantina Monteiro, opened its doors in its first stage, for south east Algarve children in July. We worked under the knowledge that children free-play processes (where learning is included) are under attack from all sides.
http://kafca.eu/articles/en/the-privatisation-of-stress <http://kafca.eu/articles/en/the-privatisation-of-stress>
(an article by Mark Fisher)
“The numerous pathologies generated by neoliberalism can only be cured within a revivified public sphere.”
“The difference between sadness and depression is that, while sadness apprehends itself as a contingent and temporary state of affairs, depression presents itself as necessary and interminable: the glacial surfaces of the depressive’s world extend to every conceivable horizon. In the depths of the condition, the depressive does not experience his or her melancholia as pathological or indeed abnormal: the conviction of depression that agency is useless”
http://kafca.eu/articles/en/knowledge-struggle-and-joy-for-the-common
(an article by Francesca Martinez Tagliavia)
“In Europe, the tranformations in the education system known as « Bologna Process » mean that the knowledge are hijacked to feed the leadership of the capitalistic financial dictatorship. In France, for example, the fragmentation, simplification and privatization of education with the APOGEE system is due to be completed in 2013.
For all these reasons, on 15th october, no matter where, we will be to the streets, to say no to the death-pact between States and multinational banks: « It’s time for them to listen to us. United we will make our voices heard! » we say, with Democracia Real Ya.”
http://kafca.eu/articles/es/tiempo-y-dinero
(an article by Franco Berardi)
¿Qué ponemos en el banco, cuando vamos a depositar una suma de dinero? Tiempo. En cierto sentido depositamos allí nuestro tiempo pasado o nuestro tiempo futuro. Nuestro tiempo o el de los demás, en caso de que pertenezcamos a la clase capitalista y de que nos dediquemos, precisamente, a despojar a los demás de su tiempo.
Quiebra
Los que tienen el poder quieren que paguemos por la quiebra del capitalismo financiero.
Ya han destruido nuestro medio ambiente, nuestras ciudades y ahora quieren destruir nuestro futuro.
¿Sabes qué? Sugiero que también nos declaremos en quiebra y no paguemos su deuda,
su crecimiento ni su economía.
¿Que la economía está enferma? Pues dejemos que muera.
Nos liberaremos por fin de la pesadilla.
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