BEYOND THE ADVANCED PSYCHIATRIC SOCIETY- A COLLECTIVE RESEARCH/ OLTRE LA SOCIETA' PSICHIATRICA AVANZATA- UNA RICERCA COLLETTIVA


cerca nel blog

lunedì 29 settembre 2014

mercoledì 24 settembre 2014

PREPRINT: BIBLIOGRAFIA SU “THE MENTAL TRAVELLER” DI WILLIAM BLAKE

[da Academia.edu: This research bibliography is part of the MENTAL TRAVELLER project I'm working at. Many of the texts referred to can be found on the Web- which, as W.J.Mitchell wrote long time ago, is nor just a cyberchaos but also an exploitable Aristotelian, human space.]

PREPRINT: BIBLIOGRAFIA SU “THE MENTAL TRAVELLER” DI WILLIAM BLAKE



1. Su THE MENTAL TRAVELLER

Blake Digital Text Project, The Complete Poetry and Prose of William Blake edited by David V. Erdman”, http://www.english.uga.edu/~nhilton/Blake/blaketxt1/home.html.
William Blake, “Poesie”, cura e trad. di G.Conserva, Newton Compton 2012 (1976).
Helen P. Bruder and Tristanne Connolly eds., “Queer Blake”, Palgrave Macmillan, 2010 [si veda p.e. il saggio della Bruder su Felpham Billy].
Jesse Cohn,"William Blake’s ‘The Mental Traveller.'" The Explicator 58.3 (Spring 2000): 130-133 (http://www.saintbonaventure.com/faculty/mcelvogue/documents/Blake8Cohn4p.pdf).
Tristane Connolly, “William Blake and the Body”, Palgrave Macmillan, 2002.
Camille Paglia, “Sexual Personae: Art and Decadence from Nefertiti to Emily Dickinson”, Vintage 1991.
Laura Quinney, “William Blake on Self and Soul”, Harvard UP, 2010.
Harold Bloom, “William Blake”, Chelsea House Pub, 2002.[v. pp- 63-85]
K.Huseby, “Exercising the Blakean Dialectic in 'The Mental Traveller'”, http://www.up.edu/showimage/show.aspx?file=12859
Chung-hsuan Tung, “Blake's Dialectical Vision”, web.nchu.edu.tw/~chtung/1997.doc



2. Generale su William Blake

M.H.Abrams, “Natural Supernaturalism: Tradition and Revolution in Romantic Literature “, Norton, 1973.
Peter Ackroyd, “Blake”, Sinclair-Stevenson, 1995. [biografia di riferimento]
Thomas Altizer and William Hamilton, “Radical Theology and the Death of God”, Bobbs-Merrill Company 1966 [un intero capitolo è dedicato a William Blake].
J.G.Ballard, “The Unlimited Dream Company”, Fourth Estate, 2014 (1979).
John Beer, “William Blake: A Literary Life”, Palgrave Macmillan, 2007.
N.O.Brown, “Love's Body”, University of California Press, 1990 (1966).
Helen P. Bruder, ”William Blake and the Daughters of Albion”, Palgrave Macmillan 1998.
S. Foster Damon, “A Blake Dictionary: The Ideas and Symbols of William Blake”, Dartmouth 2013 (1965).
N.Frye, “Fearful Symmetry: A Study of William Blake”, Princeton U.P., 1969 (1947).
M.J.A.Green, “Visionary Materialism in the Early Works of William Blake”, Palgrave Macmillan, 2005.
Saree Makdisi. “William Blake and the Impossible History of the 1790s”, University Of Chicago Press, 2002.
N. Mann, M. Gibson, C. Nally eds., “W. B. Yeats's A Vision: Explications and Contexts”, Clemson University Digital Press, 2012, http://www.clemson.edu/cedp/cudp/pubs/vision/
Algernon Charles Swinburne, “William Blake: A Critical Essay”, 1868, http://www.gutenberg.org/ebooks/35995
J.Tambling, “Blake's Night Thoughts”, Palgrave Macmillan, 2005.
David Worrall and Steve Clark eds., “Blake, Nation and Empire”, Palgrave Macmillan, 2006.


3.Background

Mircea Eliade, “Le Mythe de l'éternel retour : Archétypes et répétition”, Gallimard, 1989.
S. Grof, “LSD: Doorway to the Numinous: The Groundbreaking Psychedelic Research into Realms of the Human Unconscious”, Park Street Press, 2009 (1975).
G.W.F.Hegel, “Phänomenologie des Geistes”, Suhrkamp Verlag, 1986 (1807).
Christopher Hill,”The World Turned Upside Down: Radical Ideas During the English Revolution”, 1972.
Alexandre Kojève ,“Introduction à la lecture de Hegel : leçons sur la Phénoménologie de l'Esprit professées de 1933 à 1939 à l'École des Hautes Études”, Gallimard, 1980 (1947).
J.P.Sartre, “L'ETRE ET LE NEANT. Essai d'ontologie phénomènologique”, Gallimard 1976 (1943).
Wilhelm Stekel, “Sadism And Masochism - The Psychology Of Hatred And Cruelty”, 2 Volumes, Kolthoff Press 2013 (1929).
E.P.Thompson, “The Making of the English Working Class”, Vintage, 1966 (1963).

[molti dei testi qui citati sono recuperabili in rete tramite libgen.org, o altri siti]


specific#
general@
Background●

[molti dei testi qui citati sono recuperabili in rete tramite libgen.org, o altri siti]


domenica 21 settembre 2014

William Blake: IL VIAGGIATORE MENTALE, preprint



Prossimamente una cosa molto più completa su Kasparhauser; intanto questo (https://www.academia.edu/8407599/Il_viaggiatore_mentale_The_mental_traveller_-_William_Blake_1803)
Traduzione mia, da "LA CHIAVE NELLA LUCE DEL SOLE NELLA FINESTRA- omaggio al realismo socialista ed al socialismo realista", AA.VV., Parma 1972

"IL VIAGGIATORE MENTALE

Ho viaggiato attraverso un Paese di Uomini,
un paese di Uomini & di Donne anche,
ed ho udito & visto cose tanto orribili
come i freddi vagabondi della Terra non hanno mai conosciuto.

Perchè lì il Bambino nasce in gioia
che è stato generato in atroce dolore,
proprio come noi Raccogliamo in gioia il frutto
che con amare lacrime abbiamo seminato.

E se il Bambino nasce Maschio
viene dato ad una Vecchia Donna
che lo inchioda sopra una roccia,
cattura le sue grida in coppe d'oro.

Lei stringe spine di ferro attorno al suo capo,
gli fora sia mani che piedi,
gli taglia fuori il cuore al fianco
per fargli sentire sia caldo che freddo.

Le sue dita numerano ogni Nervo
proprio come un Usuraio conta il suo oro;
lei vive delle sue grida & lamenti,
e ringiovanisce mentre lui invecchia.

Finchè lui diventa un giovane che versa sangue
e Lei diventa una Vergine luminosa;
allora lui strappa via i suoi Legami
e la stringe giù per la sua gioia.

Lui pianta se stesso in tutti i suoi Nervi,
proprio come un Allevatore il suo marchio;
e Lei diventa la sua dimora
e Giardino fruttevole settanta volte.

Un'Ombra Anziana, presto lui svanisce,
vagando attorno un Terrestre Giaciglio,
tutto pieno di gemme & d'oro
che con industria si è procurato.

E queste sono le gemme dell'Animo Umano,
i rubini & le perle di un occhio che soffre per amore,
l'infinito oro di un cuore tormentato,
il gemito del martire & il lamento dell'innamorato.

Esse sono la sua carne, esse sono la sua bevanda;
egli nutre il Mendicante & il Povero
ed il Viaggiatore in cammino:
per sempre aperta è la sua porta.

Il suo dolore è la loro eterna gioia,
fanno risuonare i tetti & le pareti;
finché dal fuoco del focolare
una Piccola Bambina salta fuori.

E Lei è tutta di solido fuoco
e gemme & oro, così che nessuno la mano
osa stendere per toccare la sua forma di Bambina,
e avvolgerla nelle sue fasce.

Ma Lei giunge all'Uomo che ama,
sia giovane o vecchio, o ricco o povero;
essi scacciano via l'anziano Ospite,
un Mendicante alla porta di un altro,

lui se ne va via lontano piangendo,
Finché qualcun altro lo accolga dentro:
Spesso cieco & piegato dagli anni, aspramente afflitto,
Finché non può conquistare una Ragazza.

E per allietare la sua Vecchiaia che raggela,
il Povero Uomo la prende fra le braccia;
la Capanna svanisce dalla sua vista,
il Giardino & le sue amabili Gioie.

Gli Ospiti si spargono per il paese,
poiché l'Occhio alterandosi altera tutto;
i Sensi si avvolgono dalla paura
e la piatta Terra diventa una Palla;

Le Stelle, il Sole, la Luna, tutti svaniscono via,
un deserto vasto senza confine,
e niente rimane da mangiare o bere,
ed un oscuro deserto tutto attorno.

Il miele delle sue labbra di Bambina,
il pane & il vino del suo dolce sorriso,
il gioco selvaggio del suo occhio vagante
lo tirano indietro all'Infanzia;

perché mentre mangia & beve lui diventa
più giovane & sempre più giovane ogni giorno;
e sul deserto selvaggio tutti e due
vagano in terrore & spavento.

Come la Cerva selvatica lei fugge via,
la sua paura pianta più di un cespuglio selvaggio;
mentre lui la insegue notte & giorno,
da varie arti di Amore incantato;

da varie arti di Amore & Odio,
finché il vasto deserto è tutto piantato
di Labirinti di ingannevole Amore,
dove si aggira il Leone, il Lupo & l'Orso;

finché lui diventa un capriccioso bambino,
e lei una Vecchia Donna piangente;
allora più di un Amante vaga qui,
il Sole & le Stelle sono tratte più vicino,

gli alberi portano alla luce dolce Estasi
a tutti quelli che nel deserto si aggirano,
finché più di una Città vi viene Costruita,
e più di una piacente casa di Pastore.

Ma quando trovano il Bambino corrucciato,
terrore colpisce attraverso tutta la vasta regione:
gridano: “il Bambino! Il Bambino è Nato!”
e scappano via da ogni parte.

Perchè chi osa toccare la forma corrucciata,
il braccio gli si rinsecchisce fino alla radice;
Leoni, Orsi, Lupi tutti fuggono lamentandosi,
ed ogni Albero fa cadere i suoi frutti.

E nessuno può toccare quella forma corrucciata,
a meno che non sia una Vecchia Donna;
lei lo inchioda sopra la Roccia,
e tutto avviene come ho raccontato."

William Blake, Pickering Mscpt. 1803





(gli Alberi portavano alla luce dolce Ecstasy
per tutti quelli che vagavano nel deserto )

mercoledì 17 settembre 2014

PURE WAR & IMPURE WAR & UNRESTRICTED WARFARE [Talking WW3 Strategy Blues]















Popular Defense & Ecological Struggles 1990
author(s)Paul Virilio
http://lib.freescienceengineering.org/view.php?id=457638

titleUnrestricted Warfare 1999
author(s)Qiao Liang, Wang Xiangsui
http://lib.freescienceengineering.org/view.php?id=802651

As possibility of third world war exists, China needs to be prepared By Han Xudong (Global Times)    09/16, 2014 

http://english.peopledaily.com.cn/n/2014/0916/c90000-8782955.html




venerdì 12 settembre 2014

Alfred Coppel: LEGION OF THE LOST/ LA LEGIONE DEGLI UOMINI PERDUTI [1952]


perduti, lost, fucked
our common destiny
il nostro destino comune
fightin' on
continuare a combattere
this splendor was the Neva  I remember
was Mars





sabato 6 settembre 2014

"La grande forza di una comunità L'intervento" di Beppe Sebaste [http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2650000/2646802.xml?key=sebaste&first=1&orderby=1]




lLa «guerra contro l'intelligenza», diceva il filosofo Jacques Derrida, è quella perpetrata da un economicismo miope che considera produttivi solo gli investimenti a breve termine. È una politica ispirata dal misconoscimento cieco e dal risentimento verso tutto ciò che è giudicato, a torto e secondo un cattivo calcolo, improduttivo, addirittura nocivo per gli interessi immediati di un certo mercato liberale: la ricerca, l'educazione, le arti, la poesia, la letteratura, la filosofia. È la tragedia politica del nostro tempo. Non posso non richiamarla parlando della «crisi» de l'Unità, frutto in realtà di un'erosione che si protrae da anni nonostante l'intatta qualità dei contenuti. Non solo la chiusura delle sedi regionali e il progressivo restringersi della redazione, ma un impoverimento controproducente, come la distribuzione ridotta e addirittura eliminata in alcune regioni, i tagli alle agenzie di stampa e fotografiche, il quasi continuo stato di crisi e solidarietà, ecc. Un po' come fare economia nella pubblica istruzione, chiamandola riforma, tagliando le spese di aule, libri, docenti e soprattutto tempo, ovvero dell'insegnamento stesso, tagliando alle radici ogni possibile dedizione. La resistenza quotidiana dei giornalisti de l'Unità, da mesi anche senza stipendio, ha qualcosa di paragonabile al lavoro degli insegnanti in certe scuole pubbliche. Il caso vuole che mentre trovo in Internet il video della conferenza stampa nella sede de l'Unità, vedo anche un'immagine di Italo Calvino con una sua frase, diffusa dal sito Docenti senza frontiere: «Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per i soldi, perché le risorse mancano o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l'istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere». Basta cambiare una parola e il discorso funziona. È questo a rendere universale la minaccia di chiusura de l'Unità, che ci riguarda come altre minacce di estinzione in corso: di parchi, teatri, cultura, della pluralità dei linguaggi e dei concetti di realtà, dei beni comuni a torto considerati improduttivi. La prosperità di un Paese viene viceversa dalla capacità di investimenti a lungo termine. Come dirlo in un'epoca in cui i più beceri populismi si compattano con l'economicismo più miope, e il finanziamento pubblico dell'editoria viene interpretato come spreco e non come sostegno alle espressioni che non coincidono, per natura e vocazione, alle esigenze autoreferenziali del mercato? In un mondo dove si fanno i sondaggi prima di dire le proprie idee, come spiegare che la definizione della realtà non può e non deve coincidere con quella del mercato e della finanza? Il concetto gramsciano di «unità» è più ampio di una sigla virtuale o di un brand, e il giornale l'Unità è sinonimo di una comunità reale che rimanda a un popolo elettivo (ed elettorale) ancora più vasto, e che da anni si sente, se non orfano di una rappresentanza, quanto meno disamato. La crisi della politica nasce da qui. Come scrivemmo su questo giornale, con le parole di una bellissima poesia di Tiziano Scarpa, «la sinistra italiana non ama il proprio popolo». L'impoverimento e l'erosione de l'Unità iniziarono forse col lungo stalking esercitato dieci anni fa dai Ds (futuro Pd) contro il direttore Furio Colombo, attaccato come se fosse insopportabile che il giornale andasse così bene. I problemi economici de l'Unità, è stato ribadito alla conferenza stampa, sono un fallimento imprenditoriale, non certo di chi il giornale lo ha fatto e fa tuttora benissimo. Basterebbero le pagine di cultura a evidenziarne l'unicità e la bellezza. È qui che ho letto ieri il bellissimo testo di Diego Fusaro sul fanatismo cieco dell'economia: «l'odierno sistema globale considera il mondo della vita non come un bene di per sé ma come bene di consumo; va cambiato il cambiamento, dice, affinché il pianeta non cambi senza di noi... ». Quando il capitalismo globale guarda una persona, un albero o un giornale, ne vede soltanto il valore economico. Un giornale è un mondo, un incrocio di linguaggi, e sguardi, una moltitudine, non solo un brand. La chiusura de l'Unità sarebbe la sciagurata conferma della folle volontà di adoperare le leggi del mercato come unica legge del mondo, come sostiene chi non crede più alla differenza tra la destra e la sinistra. C'è bisogno de l'Unità come c'è bisogno di una distinzione tra destra e sinistra. E c'è bisogno de l'Unità proprio come c'è bisogno di situarsi: a sinistra.

10 July 2014
pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 16) nella sezione "Forum"

venerdì 5 settembre 2014

Un commento su 'La sinistra per Israele senza se e ma' (gruppo fb)/ A comment about 'The left for Israel with no ifs and no buts' (fb group) GIACOMO CONSERVA



Non riesco a capire (e lo dico in primo luogo ai miei amici qui) cosa vuole dire "senza se e ma". A me pare in primo luogo questa una delle tante immani tragedie di questo pianeta, un egregio esempio di differend nel senso di lyotard (due diritti contrapposti che si scontrano)- del resto lo dice perfino Van Creveld nella sua storia dell'IDF, l'esercito israeliano; una tragedia con tante radici (antiebraismo e genocidio in primis, ma non solo; certo anche molte leadership arabe, e politiche di potenza e di multinazionali svariate; e certo l'indifferenza di tantissimi di noi e noi stessi a quanto avviene nello spazio reale (non virtuale, non immaginario, non fantastico). E le colpe dei nostri antenati, di tanti ideologemi, di tante political corretnesses di un tipo o di un altro.
 25 agosto alle ore 12.02 , 2014


I cannnot understand (and I tell this in the first place to my friends here) what "with no ifs and no buts" does mean. This of Israel and Palestine seems to me first of all one of the many enormous tragedies of this planet, an egregious example of DIFFEREND in Lyotard's sense (two opposed rights clashing against each other)- even Van Creveld says as much in his history of the IDF, the Israeli army; a tragedy with many roots (among the first antihebraism/ and genocide- but not only these, certainly many Arabian leaders, and power politics and sundry multinational companies scheming; and undoubtedly the indifference of many of us and of ourselves to what is happening in real space and time (real: not virtual, imaginary or fantastic). And our forefathers' faults, and so many ideological constructs, so many different types of political correctness and hypocrisy.
   Aug 25, 2014

Giacomo Conserva