Burton mi rovina il
trip.
…adesso potevi
piangere solo a piccoli tratti. Non c’è Nessuno cui tu
possa dire che ti hanno lasciato solo, ma è una cosa buona saperlo,
per te stesso. ‘E un Punto Fisso. Non ti sposti di lì.
E i passi
andavano nel vuoto, andavo senza andare, una ruota che girava e
girava, un viaggio nell’abisso, in cui il tempo è immobile, lo
spazio…non ne salti fuori…Si attende l’aereoplano, la gente
nella sala d’aspetto guarda le tabelle, i segnali rossi e verdi:
partenza- atterraggio- ma tu [non atterri, tu] vieni meno, decadi,
già fra duemila anni sarai completamente dimenticato [come se tu non
fossi mai esistito, già domani, quando morirai]…
Il freddo mi dava
i brividi- andavo senza meta (e poi con una unica meta [,
disfare la separazione]…
In fondo al
giardino, dietro al monumento equestre, la facciata vuota
dell’edificio e improvvisamente un piegare il capo- IL SOLE!
Un’arancia con strisce verdi, ma cresce, si stacca dai verdi banchi
di nuvole andando verso l’alto- con lentezza, invicibilmente. IL
SOLE!
Un nuovo torrente
di lacrime, di felicità, di stupore. Il piccolo sole! [Nel mio più
profondo abbandono,] E improvvisamente ho capito, ho spalancato le
braccia. Il segreto, il mio segreto: [il nostro segreto: Felix].
FELIX ‘E IL PICCOLO
SOLE.
Mi sono girato
dietro, ho chiamato Burton, che procedeva dietro siepi alte fino alla
vita, più lontano due giardinieri con rastrelli e grembiule blu.
“Corri qui”,
gli ho gridato.
C’è voluto
molto prima che sentisse: “Guarda, il sole!”
Burton si
avvicinò in silenzio, diede un’occhiata e si voltò dall’altra
parte. Io ero calmissimo, felice, guardavo come il sole saliva in
alto, come il rosso diventava sempre più chiaro, come la
luce si diffondeva
sul disco, costruiva uno spazio rossastro, diventava più chiara,
BIANCA, BIANCA. “Fa male agli occhi”, disse Burton. Oh sì,
e forse non si tornerà più indietro, quando il BIANCO
riempie tutta la corteccia del cervello e ci si rifiuta di ritrarsi
da questo stadio, dalla zona di enorme luminosità- per tornare alle
vecchie condizioni…
(“Non mi
disturba affatto” dissi io. Non prestavo attenzione a quello che
ancora stava borbottando. Creai una linea di confine. Quando il bordo
inferiore del sole si libererà del tutto dalle nuvole, mi volterò.
Un meraviglioso, luminoso, splendente viaggio. Felix, il dio del sole
sorge dalle ombre, percorre un cammino diritto nel maestoso
cielo blu…) FELIX ‘E IL PICCOLO SOLE. (Burton vuole
rovinarmi il viaggio…)
‘E sicuro: il
sole non può volar via. Arriva. Continuerà a salire, scalderà i
miei occhi, la fronte, mitemente, senza febbre. [(Felix dorme. ‘E
tanto che non lo vedo! Ma oggi sì, o domani.)] FELIX. (Viene
da te e dice: Papà, me l’hanno preso via, fammelo restituire per
favore. Ed io risi e piansi. “Il leone mi ha morso il dito” disse
Felix. L’ho preso in braccio e ho detto: “Vieni qui da me, non me
ne vado via, ci sono sempre…” e sono tuo Padre e resto con te
fino alla fine del mondo, il tuo mondo. Smette di esistere quando
anche tu smetti, e lui rise. Voglio vederlo! Devo vederlo! Non
lo lascerò mai! Ci avevo pensato, di rinunciare a lui, per esempio,
per intraprendere un viaggio, per sempre…)
Sono andato da
Burton, che aspettava un paio di passi indietro. (Felix è il piccolo
sole. A lui non potevo dirlo. E tutto il giorno ho cercato qualcuno
cui poterlo esprimere. La pura Verità!)
//(Nulla è più
come era nel 1969. In Inghilterra non governa più un governo
laburista, ma i conservatori. In Francia non è più De Gaulle
l’interlocutore, e nella Repubblica Federale Tedesca la CDU è
stata sostituita dall’SPD come partito di governo.)//
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