sabato 13 ottobre 2018
Antonio Chiari, FUTURABILITA’ E SECONDO AVVENTO/ video della sera con Bifo al Chourmo
BIFO AL CHOURMO, 9-10-18, you tube
FUTURABILITA’ E SECONDO AVVENTO: ANTONIO CHIARI
Sguardo retrospettivo. Ho avuto cattivi maestri, è stata una buona scuola.
È una bella poesia del poeta tedesco Arnfrid Astel a cui sono da sempre molto affezionato.
Bifo è un mio personale cattivo maestro oltre che un visionario. Uno dei tanti. Quello che caratterizza il suo lavoro è sempre stato la ricerca di una via autonoma: l’autonomia dalla codificazione e dalle norme capitalistiche, per essere poi meno costretti, forse meno sottomessi e un poco felici. Quello della sottomissione è in effetti uno dei “miei” problemi.
Ho cominciato a frequentare i testi di Franco credo nel 1975. Un piccolo gruppo di noi distribuiva A/Traverso già allora, proprio qui a Parma. Poi venne il 1977 che fu il mio 68. Da allora ho cercato di rimanere fedele alle intuizioni di quegli anni, a quel modo di procedere e nello stesso tempo ho cercato di cambiare, di non restare fermo, come inchiodato a quel periodo.
Credo che anche Bifo in qualche modo sia rimasto fedele e sia cambiato tantissimo… muovendosi per cercare innanzitutto di capire, osservando le cose da diversi punti di vista.. da luoghi diversi, da cui poter comparare i tanti pensieri. E trarne qualche indicazione sul come procedere proprio nel vivere quotidiano. Negli ultimi tempi Bifo pare disincantato e forse pessimista o a volte depresso.
Ma una iniziale depressione - dice James Hillman - è sempre un vedere al fondo delle cose, ha in sè una sorta di profondità e di intelligenza intelligente. La depressione va fatta amica e con essa si convive. Da essa poi si arriva anche all’ironia e addirittura all’ ottimismo delle soluzioni possibili.
E’ in questo iniziale disincanto nascono quelle che io chiamo le sue metafore e le sue immagini.
La metafora della zattera dove situarsi collettivamente per reggere il mare in tempesta, con la cura reciproca e l’affettività tra i soggetti scampati. Io ad esempio penso che anche Chourmo sia una zattera. Dovremmo costruire altre zattere.
Poi c’è la metafora del nostro agire politico che pratica la resistenza ad un certo livello, difendendo una barricata ma poi questa viene sfondata e noi ci ritiriamo dieci metri più indietro e poi facciamo un’altra barricata, la facciamo spontaneamente ma veniamo di nuovo sopraffatti, anche dall’inconsistenza della risposta propriamente politica di fronte agli automatismi del potere o - per dirla con Romano Madera - di fronte al Comandante Nessuno che è costituito da questi automatismi complessi, che comunque governano le nostre vite. La politica spesso non riesce a incidere, a cambiare lo stato delle cose. Automatismi tecnofinanziari o tecnolinguistici e politica sono quasi su piani diversi.
Che fare dunque quando non c’è più niente da fare?… questo ci chiedevamo la prima volta che Franco è venuto a Parma, due o tre anni fa.
Bene! Ho finito Futurabilità e Secondo Avvento che sono libri proprio belli, che consiglio a ciascuno di voi, perché guardare in faccia la realtà delle cose può essere una delle poche vie rimaste per trovare uno spazio ove situarsi.. La rivoluzione tecnologica degli ultimi anni e la conseguente mutazione antropologica e sociale non permettono l’elusione del problema. Futurabilità è un libro disilluso alle favolette ed alle interpretazioni semplici. È un libro ricchissimo, pieno di spunti e analisi e intuizioni frutto di anni di lavorio del pensiero. Un pensiero visibile, quasi palpabile nel suo darsi. Un pensiero approfondito.
È in questo libro che ritrovo la possibilità autonoma dell’ottimismo in quest’ oggi così difficile, la possibilità di arrivare a fare ciò di cui la società contemporanea ha più bisogno: cura, educazione, affetto, decontaminazione dell’ ambiente (come dice testualmente Bifo).
Ascoltatelo!
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