salerno
http://www.poliscritture.it/2014/04/05/unio-psicoscrittoio-1-33/
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9. Nel paesaggio urbano di SA sfatto dalle bombe – luoghi della precarietà e dell’allarme – un muro coperto di glicini violetti che abbaglia. Unio avanza su un muretto che spunta in mezzo alle macerie del dopoguerra. È Unio bambino o adulto? Ha le timidezze di allora o di adesso? O entrambe? Certo, cammina lento e impacciato, come attirato dal vuoto in basso. E s’accorge di avere addosso solo una maglia di lana grezza e d’essere nudo dal ventre ai piedi. Come i bambini poveri dei vicoli o di campagna che si vedevano in giro in quei tempi di sconfitta e miseria. Un po’ più indietro rispetto a lui, sullo stesso muretto, procedono vispe una donna e delle bambine. Ma ora che fa? Si blocca. All’improvviso, mentre incerto guardava davanti a sé, s’è accorto di quanto le sue gambe magre siano bianche, quasi cadaveriche. La donna e le bambine che lo raggiungono non paiono scandalizzarsi per la sua seminudità né colgono quell’attimo d’angoscia. Sembrano piuttosto meravigliate e un po’ divertite per la sua difficoltà di andare avanti sul muretto. Che poi sarebbe la vita, quella che ci tocca. E va presa com’è, insomma. Per la donna e le bimbe è naturale muoversi nelle sue ristrettezze. E sanno essere indulgenti anche verso uno impacciato come Unio. Si guardano negli occhi e pare dicano: Su, incitiamolo noi! Rivestiamolo noi con la fiducia che gli manca. Non facciamolo sentire così nudo, sciocco e inerme. Ma la faccenda non è tanto semplice. Noi notiamo, infatti, che proprio la donna è di nuovo svanita. E Unio si ritrova attorniato soltanto da bambine e bambini come lui. Sì, non sembrano cattivi. Ma un po’ troppo incuriositi di quelle parti basse del suo corpo seminudo. Alcuni di loro cominciano a dire che i corpi sotto i vestiti sono piatti e non voluminosi. Sì, perché loro li dipingono così. Come i pittori primitivi, aggiungiamo noi. Ed ora, invece, scoprono che quello di Unio è magro ma ha un volume. E poi – risatine – indicano la parte molliccia in mezzo alle cosce di cui hanno sentito dire – aggiungono con malizia – cose stupefacenti o orride. Che emozionano soprattutto gli adulti. Qualcuno più navigato dice che loro questo tipo di emozioni insolite le conoscono già. E poi si possono vedere a cinema avvolti nel buio
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[Lavoro da anni a un "Narratorio" in varie sezioni ( Barunisse, Salierne, MI, Samizdat Colognom, ecc.). Qui presento un estratto di "Unio" (i primi trentatre capitoletti) dove tento una rielaborazione narrativa del materiale onirico - perciò il sottotitolo "Psicoscrittoio"- emerso nei primi anni Novanta durante il periodo della mia analisi].
milano
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