domenica 26 aprile 2015
Jeronimus Bosch: The little yellow train ("In ricordo del tempo passato tra gli odorosi tigli del lungo parma e del parco ducale, fraternamente:The little yellow train")
Il treno passa lento tra le case povere
della metropoli nazarena, scende giù dalla collina
senza fretta con il suo carico di uomini e cose,
disattente quasi anonime quasi che crollano
nella loro costruzione temporale. Dalla collina in giù
come nel Barrio alto di Lisbona come nel cielo blue di san Francisco.
Tra le pareti grigie del cielo e le antenne esposte in grammatiche
disordinate, teleferiche di panni stesi in fili di complicate relazioni umane,
giallo il piccolo treno come a Manhattan risale le dolci colline con moto inverso.
Nere figure meticce nell’etere spargono odori e caramello,
suoni prolungati di ohuahoh! in rivolte messaggere del tempo nuovo.
Oh amore, perché tardi a venire? Ananas e Coimbra de Sol
il flamenco del mio amor, my alma, my vida!
Una notte è passata ed io lancio frecce impietose
verso l’aurora fiammeggiante e il piccolo treno giallo
che s’allunga verso il cielo.
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