lunedì 21 ottobre 2013

1978: RAMMELZEE



Comprato Radio Ethiopia ed ora stavo trasmettendo. Come: ce la faremo?


Entra Vittorio , biondo, legge una poesia e se ne va via, più tardi posso sentire il vento fra i pioppi lugubri della stanza dove mi trovo, i pioppi del cimitero. Ho sognato di un cimitero enorme, milioni di stanze; e le stanze coperte di ragnatele, i muri che si decompongono lentamente, tutta la Terra. Verrà la primavera, credo. Domani è il primo giorno, ne parlo eccitato, vorrei stringerti la mano, duro dormire soli in uno schifoso letto. Sento un camion che passa, segue il suo karma anche lui.
Questo è un grande concetto: che la strada è fissata. E va avanti senza fine (flow river flow) o si interrompe in porti di Amburgo, ville suburbane fra pistole, un vortice di silenzio.
Come un fuoco che scompare- ho udito la tua voce, ma è stato tempo fa. Eri bella, allora, camminavi lungo la spiaggia, sfioravi leggera gli ombrelloni che non c’erano (in sogno), spalancavi gli occhi alle visioni della mente. Il mare si stende all’infinito, ci entreremo, non c’è fretta, fra un mese o un giorno o anni di luce. E non c’è niente da fare.
Ancora alla radio, parlando, piangendo, recitando un incantesimo, non trovando le parole per Lucia dietro (ti amo, cosa fai stanotte) &  tutte le strane fantasie sadomasochistiche della trasformazione, la routine che si ripete, will the circle be unbroken-

Vittorio non sa molto di questo. O forse sì. Non parla.

Vorrei essere su una nave parlante, e andare su mari colorati, passando da un paese ad un altro (non siamo sulla stessa lunghezza d’onda, baby)- & abbiamo deciso di organizzare un concerto dei Rolling Stones & una festa a Zanzibar per tutte le organizzazioni di morte
ma eravamo molto sballati, non se ne farà nulla (l’amaro che rimane in bocca quando si sa che non se na farà nulla; che tanto è tardi, ora di andare a dormire)-
e camminando lungo i muri mangio due pesche in un bar, lite con un ubriaco, VORTICE di violenza, la nostra carne è attraversata da onde misteriose (elettromagnetiche), messaggi di morte attivano le connessioni del nostro cervello, fanno vibrare le cellule in risonanza, VORTICE di morte, e siamo tutti nati per morire, ad ogni modo. Piangendo: possa la purezza del vuoto accoglierci in sè. Sunyata, luce. Che messaggio portò Bodhidharma in Cina?

L’altro giorno, vicino alla collina, raccolto orecchini della Madonna per portarli a G.: pochi, e avrei voluto metterli in un vaso a fiorire e splendere. Ognuno è sentimentale, a volte. Guidando, si vedevano le Alpi (è stato un’altra volta), non c’è più Talwin in casa- e ad ogni modo non fa molto- (la questione del desiderio radicale: come, tornato da Bologna, a casa di nuovo, diecimila persone più tardi, trentamila persone più tardi, due cioccolatini e una bottiglia di Stock e un non scappate ragazzi in mezzo all’odore di benzina delle molotov rosa che saltavano fuori- sul divano a sognare, ancora solo) e non ne posso più di andare avanti così.
Oggi ho comprato Radio Ethiopia, dunque. E avevo pensato di scrivere una lettera meravigliosa tipo : Comprato Radio Ethiopia, sono qui con le mie visioni chimiche del mio sangue, steso su un letto, ho 30 anni, mi faccio la barba tutti i giorni ora- per sembrare più giovane?- mandami il Songbook di Patti Smith, e altre cose gentili, grazie per esistere- due punti separati nell’universo- (e non l’ho scritta naturalmente, per quanto l’indirizzo ce l’abbia e sul futuro non si può giurare).

Enrico a Bologna: “nel peggiore dei casi mi ammazzano”. Io all’inizio di settembre: “mi sento finito” (assurdo assurdo)- hello adios goodbye- disastro al mio sangue che ho creato- no g’lot, c’lom Flyday- e sere a bere birra, in bar o attorno a un giradischi o un microfono, aspettando che qualcuno pronunciasse la Parola, solo per fare un po’ di casino nel frattempo, dimostrare che si è vivi. Enrico: (ti amo) “non è mica facile”- complicate storie familiari con madre con batticuore e macchina negata e guide con patente scaduta (poi sostituito da me) arrivando in ritardo ma in fondo al momento giusto all’incrocio con il nostro karma. Lotteria la prossima settimana (no, è questa), metterò in palio me stesso ; come fa la Barbara: “chi mi vuole?- chi mi vuole?”, con la voce strascicata, da satira (4 anni), chissà cosa capisce di quanto sta avvenendo (ed E. in India). E domani sera una riunione a casa mia- Dio solo sa per cosa- non l’ho convocata io- spero che ci sia del fumo e del vino e dolci discorsi- (be’, è una speranza irreale). Nagarjuna: “Un agente reale non compie azioni reali. Un agente irreale non compie azioni irreali”. ‘E bello citare, a volte, fa sentire meno soli.
Il gioiello è nel cuore del loto. La pura terra di Amida. Gate gate paragate-
sedeva sotto un albero con un mare di gente attorno- tutti i tipi di domande idiote- chi cazzo se ne fregava- (ho preso una grande decisione) e Mànjusri l’eternamente giovane, Maitreya, tutta la merda buddista
(fra poco comincerà un corso di meditazione trascendentale: sia gloria a Dio) tu vivi in un mondo di spettri, parli con loro e sogni di loro, solidità peyote degli spettri, dolcezza degli spettri (come è stato detto: dobbiamo combattere in questa vita- e nell’altra; la radio serve per materializzare oggetti concreti)
hai comprato Emily Dickinson ma non l’hai letta. Possa il tuo sonno essere tranquillo e il tuo volto luminoso. Preghiera della sera (tante volte mentalmente sussurrata al tuo fianco, ora scritta, formale promessa, Dio mio cosa sto dicendo, meglio chiudere) Ti amo (lìberati dai giardini di Minraud)

(A 20 Km di distanza, senza telefono, solo onde telepatiche per raggiungerti nella tua città).

Comprato Radio Ethiopia ed ora stavo trasmettendo. Come: ce la faremo?



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