sabato 30 aprile 2011
Ixy [1997]
(3 maggio) Un giorno si guardò indietro. Tante cose aveva trascurato e lasciato da parte, volti incontrati e scambiati perduti (oasi di verde); e ogni dubbio si era trasformato in rinuncia. L. diceva: come Cassandra! Ma no, mentre il party si svolgeva, le cose si rimettevano in moto. E le coppie che si isolavano negli angoli, una cubista illuminata, droghe varie, sintetiche e non. Certo, Gibson aveva previsto tutto (descritto tutto?)- ma la fabula precipitava sempre verso il lieto fine, e ciò non era accettabile assolutamente. Che un’isola sorga nella baia di Tokyo, bene: è già stato progettato, sarà stato fatto. Ma che la vicenda di Rez e Toei e Chia e Laney abbia degli overtones mistici (come sempre) è eccessivo. Anyway: è così dolce il corpo incarnato.
(Un macho man combatteva nella radura. Sogno di un sogno di un sogno. Il giaguaro si avvicina, le macchie della pelliccia sono come stelle, ed il cielo improvvisamente si mette a ruotare. La lotta prosegue.)
G. aveva avuto un insight, finalmente. Lo conservava dentro di sè, come un gioiello, lo sentiva caldo e dolce, una presenza, come. “Ho un’anima”, si disse. Ciò lo eccitava.
Macchie sul vetro del finestrino gli ricordarono la sua casa. Chretién: la dama vedova, i campi, i servi a cacciare. E tre gocce di sangue sulla neve. Nuovi argomenti affluivano sull’importanza della poesia: spacca la testa e fa nascere un mondo nuovo (no: questo era un altro discorso).
(Ominous).
L’incontro ebbe luogo nel piazzale della stazione. Kathy aveva un giornale, come si vede nei film (non si erano mai visti). Non che ne nascesse poi una grande relazione : lei una psicologa classe media piena di desiderio di visitare l’Italia (Botticelli!), lui sperduto nelle avenues di New York, buttato lì come da un disastro. E lei non era particolarmente bella nè particolarmente viva. Il che era davvero un peccato.
Tailleur, scialle di seta, appoggiata al monumento a Wahington, un sorriso timido, fa cenno con la mano come per dire addio.
(12 agosto) Venendo dal ponte, andando al ponte, Ixy guarda in alto. Forse le cose cambieranno, potrà scappare. L’esercito della Dea si aggira, malviventi si nascondono negli angoli, ed i ribelli.
Ho pensato: non ci possiamo fermare adesso neanche volendo. You can’t stop it now. Jarvis Cocker.
La storia di Disco 2000 (Disco two thousand), la canzone del loro amore. La ragazza e il ragazzo che si guardano, si incontrano, vanno via insieme, scopano (lui che li guarda dallo schermo, cantando).
(17 agosto) E tutto aveva un ritmo adesso, forse (il ritmo, il ritmo- stiamo vibrando, trasformati), tutto aveva un ritmo. Non solo l’accumulo di esperienze, o i giri di frase, o i momenti intensi, o il piacere dato, ricevuto (humanist psychology); non solo il gioco delle anticipazioni e dei rimandi, la retorica del racconto, Wayne Booth ed Henry James- no: come uno sfinimento ripreso, una fine che continua, una rana che balza in uno stagno ed un drago alla prima svolta del sentiero; un thud thud che è il cuore del mondo, dell’universo, che batte, il suo volto ed il volto di lei stampati sulle pareti, e gli altri, la certezza di altri, l’odore e sapore di altri- il cd trasmetteva ondate di musica che planavano per le foreste del Pleistocene (thud thud), l’aria era, appunto, carica di mille profumi: qualcosa che allargava l’anima, faceva sì che si potesse essere consapevoli di ogni molecola del proprio corpo e del corpo dell’altro (altra); i colori variavano, si poteva allungare le mani, percorrere insieme la valle, andare e ritornare. Con un ritmo, nel tempo. Con lui (lei). Con altri.
(G: decise che doveva pensarci su, provare a dormire.)
Ixy lo aspettava,
Ixy era nata in un sobborgo industriale. Infanzia trascorsa a fare il maschiaccio, giocare a palla nei vicoli, show televisivi e telenovelas infinite. Ricordava ancora lo sconvolgimento delle prime mestruazioni, il corpo che si era trasformato, & trascinarsi nei viali di sera. Tutto finito, adesso?
(8 novembre) L’antagonista compare in scena, rivestito di trampoli. L’uniforme che indossa è azzurra. Sorride un po’ irridente, sa che in fondo tutto si metterà a posto. ‘E ben pagato, ha un ubi consistam, si sente giustificato e riverito. Non deve nemmeno essere particolarmente crudele.
(9 novembre) E Sam la rapisce, e la porta in un sotterraneo, e la violenta. Questo ha un andamento archetipico, naturalmente. La cosa sicura è che si è fatta molta strada dalla festa dell’inizio, dove il nostro eroe si aggirava tutto sommato rilassato, non coinvolto, senza preoccupazioni eccessive.
(ti amo ti amo ti amo).
Ixy era stata corrotta da Sam (molto tempo prima). G. e Ixy si incontrano in un albero. La situazione politica spiega tutto.
Chiedere aiuto a K.? che senso poteva avere? meglio mettersi al lavoro, con serietà. (Con una certa speranza nascosta nel profondo del cuore): con una certa speranza nascosta nel profondo del cuore.
(10 novembre) ‘E stato tutto un sogno, dunque. Non sono reali questi pericoli, queste vittorie. La musica mi porta dove voglio andare. Sento tenerezza, tanta tenerezza; restatemi vicino (le ultime parole di Dutch Schulz- prima dello scontro al guado; prima dell’assalto alla banca; la leggenda e la perdita; il suo dolore). (Ixy era una ragazza della classe media/operaia, nata in un quartiere industriale, ai tempi in cui il dominio della dea era ancora saldo. Ixy.)
Ixy lo aspettava.
L'écriture di cui ha scritto e parlato Derrida ha strette parentele con le trasformazioni del corpo e della mente, e dell'insieme delle relazioni. Non è (solo) questione di stati alterati di coscienza, che pure vengono prodotti (o stanno alla base)- ma è proprio una trasformazione fattuale che viene prodotta con questo agencement (e in questa concatenazione). Perchè in fondo l'identità del soggetto (anche la mia, certo) è molteplice e instabile, aperta in mille direzioni, per sempre.
RispondiEliminacfr. 'I sogni di Mharo', fine [Giacomo Conserva, A/traverso 1987]
RispondiEliminahttp://gconse.blogspot.it/2013/07/i-sogni-di-mharo-fine-giacomo-conserva.html