martedì 31 luglio 2012

Bernward Vesper: SOL INVICTUS - [LSD; Munich; 'Die Reise']

    

Burton mi rovina il trip.
adesso potevi piangere solo a piccoli tratti. Non c’è Nessuno cui tu possa dire che ti hanno lasciato solo, ma è una cosa buona saperlo, per te stesso. ‘E un Punto Fisso. Non ti sposti di lì.
E i passi andavano nel vuoto, andavo senza andare, una ruota che girava e girava, un viaggio nell’abisso, in cui il tempo è immobile, lo spazio…non ne salti fuori…Si attende l’aereoplano, la gente nella sala d’aspetto guarda le tabelle, i segnali rossi e verdi: partenza- atterraggio- ma tu [non atterri, tu] vieni meno, decadi, già fra duemila anni sarai completamente dimenticato [come se tu non fossi mai esistito, già domani, quando morirai]…
Il freddo mi dava i brividi- andavo senza meta (e poi con una unica meta [, disfare la separazione]…
In fondo al giardino, dietro al monumento equestre, la facciata vuota dell’edificio e improvvisamente un piegare il capo- IL SOLE! Un’arancia con strisce verdi, ma cresce, si stacca dai verdi banchi di nuvole andando verso l’alto- con lentezza, invicibilmente. IL SOLE!
Un nuovo torrente di lacrime, di felicità, di stupore. Il piccolo sole! [Nel mio più profondo abbandono,] E improvvisamente ho capito, ho spalancato le braccia. Il segreto, il mio segreto: [il nostro segreto: Felix].
FELIX ‘E IL PICCOLO SOLE.
Mi sono girato dietro, ho chiamato Burton, che procedeva dietro siepi alte fino alla vita, più lontano due giardinieri con rastrelli e grembiule blu.
Corri qui”, gli ho gridato.
C’è voluto molto prima che sentisse: “Guarda, il sole!”
Burton si avvicinò in silenzio, diede un’occhiata e si voltò dall’altra parte. Io ero calmissimo, felice, guardavo come il sole saliva in alto, come il rosso diventava sempre più chiaro, come la
luce si diffondeva sul disco, costruiva uno spazio rossastro, diventava più chiara, BIANCA, BIANCA. “Fa male agli occhi”, disse Burton. Oh sì, e forse non si tornerà più indietro, quando il BIANCO riempie tutta la corteccia del cervello e ci si rifiuta di ritrarsi da questo stadio, dalla zona di enorme luminosità- per tornare alle vecchie condizioni…

(“Non mi disturba affatto” dissi io. Non prestavo attenzione a quello che ancora stava borbottando. Creai una linea di confine. Quando il bordo inferiore del sole si libererà del tutto dalle nuvole, mi volterò. Un meraviglioso, luminoso, splendente viaggio. Felix, il dio del sole sorge dalle ombre, percorre un cammino diritto nel maestoso cielo blu…) FELIX ‘E IL PICCOLO SOLE. (Burton vuole rovinarmi il viaggio…)
E sicuro: il sole non può volar via. Arriva. Continuerà a salire, scalderà i miei occhi, la fronte, mitemente, senza febbre. [(Felix dorme. ‘E tanto che non lo vedo! Ma oggi sì, o domani.)] FELIX. (Viene da te e dice: Papà, me l’hanno preso via, fammelo restituire per favore. Ed io risi e piansi. “Il leone mi ha morso il dito” disse Felix. L’ho preso in braccio e ho detto: “Vieni qui da me, non me ne vado via, ci sono sempre…” e sono tuo Padre e resto con te fino alla fine del mondo, il tuo mondo. Smette di esistere quando anche tu smetti, e lui rise. Voglio vederlo! Devo vederlo! Non lo lascerò mai! Ci avevo pensato, di rinunciare a lui, per esempio, per intraprendere un viaggio, per sempre…)
Sono andato da Burton, che aspettava un paio di passi indietro. (Felix è il piccolo sole. A lui non potevo dirlo. E tutto il giorno ho cercato qualcuno cui poterlo esprimere. La pura Verità!)
//(Nulla è più come era nel 1969. In Inghilterra non governa più un governo laburista, ma i conservatori. In Francia non è più De Gaulle l’interlocutore, e nella Repubblica Federale Tedesca la CDU è stata sostituita dall’SPD come partito di governo.)//

DR 110-112




GIARDINO INGLESE- MONACO


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