giovedì 7 giugno 2012

There was a castle/ C'era un castello [Katy Godar, in memoriam; GC; 1977/ 2009]


There was a castle; a girl would lean on the balcony looking outside, dreaming about the world; she'd see the swamp stretching to infinity- with no birds over those black waters, with no grass but sick growths in the gloom. The sky got dark, then clear, slowly season followed season. A thin white mantle upon the sea, and later the sweetness of dawn. Beautiful ships passed by, charged full of gold and gems, with their sails of subtle colors to the wind; oars were lifted and lowered in time, songs were heard, she was happy. From the castle from the borders of time, watching the world she becomes slowly stone, and her headland well known inside the swamp (which does not exist), and new ships speak of her in the shining language of their flags, and the sky overhead now multi-colored, I tell a story.

C'era un castello, e una ragazza affacciata sul balcone che guardava fuori e sognava il mondo, e vedeva la palude stendersi all'infinito, e non uccelli su quelle acque nere, e non erba se non ciuffi marci nello squallore. Il cielo diventava scuro, poi chiaro, le stagioni si inseguivano lente. Un sottile manto bianco sopra il mare, e poi la dolcezza dell'alba. Navi meravigliose si muovevano, cariche d'oro e di gemme, con le vele di sottili colori al vento; e i remi si alzavano e si abbassavano a tempo, e risuonavano canzoni, e lei era felice. Dal castello dai confini del tempo, guardando il mondo diventava lentamente pietra, e il suo promontorio ben conosciuto in mezzo alla palude che non c'era, e nuove navi parlavano di lei con il chiaro linguaggio delle loro bandiere, e il cielo sopra era ora multicolore, ed io racconto una storia.



NOBODY FEELS ANY PAIN 
(AND SHE BROKE JUST LIKE A LITTLE GIRL)


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