(cui dono lepidum novum libellum/ arida pomice modo expolitum?) Ci sono tante lingue e tanti mondi. Credo che anche le singolarità abbondino. Bisogna saperle notare, naturalmente- che è un problema emotivo e anche concettuale. Scoprire/inventare nuovi piani di consistenza, come si diceva (scriveva) in 'Che cos'è la filosofia' di Deleuze e Guattari. Aprire le porte della percezione e contemporaneamente creare modi di essere/agire/rapportarsi. Non è il paradiso; sono i mille alla n piani delle realtà. (Esistono anche inferni, sicuramente- come anche il buddismo ha insegnato- e esiste una infinità di middle-earths, 'terre di mezzo').
Marco Baldino: (8 giugno 7.36.57)
RispondiEliminaErano ottimisti Deleuze & Guattari! Temo - così percepisco - vi sia una sola terra di mezzo in cui si vive tutti, peggiorata dalla possibilità di sognare mille alla n piani di consistenza (mille alla n linee di fuga) e che invece siamo costretti a chiudere le porte della percezione, perché gli inferni non entrino...
Giacomo Conserva: (8 giugno 7.42.28)
(uscendo di casa) 'osare sognare/ osare vincere' ???
Marco Baldino: (8 giugno 9.44.28)
Anche tu ottimista, Giacomo! Ma io ne ho assoluto piacere. L'ottimismo degli altri non mi suscita invidia, è invece uno dei piani-paradiso di cui parli tu (semplifico con 'paradiso'). Tuttavia, Deleuze ha certamente conosciuto un inferno, che non gli ha permesso di concludere serenamente la propria vita... e questo mi da invece dolore.