martedì 10 aprile 2012
Theoria: a proposito di realismo critico (fantasmatico)- un intervento di lato, se non inattuale [GC, 10 aprile 2012]
(non avendo letto Ferraris): verum et factum convertuntur-si diceva- le nostre azioni interazioni aprono ('dischiudono'?) molteplici livelli di verità/realtà; e circuitously quello che E' vero (che ha per noi per un motivo o un altro una capacità intrusiva di autoasserzione) ci indirizza su una o un'altra serie di progetti, rapporti, percezioni, storie (o su una E un'altra serie: et-et, non aut-aut). Come se il demone ingannatore di Descartes fosse invece in effetti un dio dei nodi e delle vie- tale da mettere in qualche modo in comunicazione (qualche tipo di comunicazione, qualche ipo di interrelazione) le entità distinte dello stato intermedio del buddismo tibetano, ovvero le abbastanza indistinte e caotiche entità della oscillazione fra processo primario e processo secondario. Come se una serie di distinte (MOLTO distinte) versioni di Finnegans Wake si mettessero a interagire fra loro (programmi virali autonomizzatisi ma, appunto, capaci di interagire e pro-durre). -A me pare un modello euristicamente interessante: la dialettica del concreto di Karel Kosik (che io considero un grandissimo libro) praticamente e ontologicamente fusa con quella dei dASC, distinti Stati Alterati di Coscienza, di Tart: frase questa (processo quasto) in cui le parole 'praticamente' e 'ontologicamente' sono inestricabilmente fuse (ovvero è ricorrentemente indecidibile il privilegio gerarchico accordato a un determinato verum, un determinato factum).- A me tutto questo spiega un po' di cose. Magari appunto non c'entra niente con Ferraris, ma in qualche modo mi aiuta. (perchè ho una mente/vita complicata? forse) [SORRY IF I INTRUDE]
https://www.facebook.com/notes/sentieri-erranti/la-qualità-delle-pulsioni-di-un-realismo-fantasmatico/387698087921099
http://haecceitasweb.com/2012/04/06/la-qualita-delle-pulsioni-di-un-realismo-fantasmatico
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