martedì 5 aprile 2011

Tractatus: Cryptica scriptura (Philip K. Dick, 'Valis'- Appendice)


1. Esiste una sola Mente. Ma sotto di essa lottano due principi.

2. La Mente lascia penetrare la luce, quindi il buio; in interazione; cosi si genera il tempo. Alla fine la Mente assegna la vittoria alla luce; il tempo cessa e la Mente è completa.

3. Lui fa si che le cose sembrino differenti, per simulare il trascorrere del tempo.

4. La materia è plasmabile di fronte alla Mente.

5. Uno a uno, egli ci estrae dal mondo.

6. L'Impero non è mai cessato.

7. Apollo la Guida sta per tornare. Santa Sophia sta per rinascere; prima non era accettabile. Il Buddha è nel parco. Siddharta dorme (ma sta per svegliarsi). Il tempo che avete atteso è giunto.

8. Il regno superiore possiede poteri plenari.

9. Ha vissuto tanto tempo fa ma è ancora vivo.

10. Apollonio di Tiana, scrivendo sotto il nome di Ermete Trismegisto, disse: «Ciò che è sopra è ciò che è sotto.» Con questo voleva dire che il nostro universo è un ologramma, ma gli mancava il termine.

11. Il grande segreto noto ad Apollonio di Tiana, Paolo di Tarso, Simone Mago, Asclepio, Paracelso, Jakob Bòhme e Giordano Bruno è questo: noi ci muoviamo a ritroso nel tempo. L'universo in effetti si sta con-traendo in una entità unitaria, che completa se stessa. La decadenza e il disordine vengono viste da noi in senso inverso, come in aumento. Questi guaritori impararono a muoversi in avanti nel tempo, che è retrogrado rispetto a noi.

12. L'Immortale era noto ai greci come Dioniso; agli ebrei come Elia; ai cristiani come Gesù. Si trasferisce ogni volta che un ospite umano muore, e in tal modo non è mai ucciso o catturato. Perciò Gesù sulla croce disse: «Eli, Eli, lama sabachthani», al che al-
cuni dei presenti correttamente osservarono: «Sta chiamando Elia.» Elia l'aveva lasciato, ed egli moriva solo.

13. Pascal disse: «Tutta la storia è un unico uomo immortale che costantemente apprende.» Questi è l'Immortale che noi adoriamo senza conoscere il suo nome. «Visse molto tempo fa, ma è ancora vivo» e: «Apollo la Guida sta per tornare.» Il nome cambia.

14. L'universo è informazione e noi tutti siamo stazionari all'interno di esso, non tridimensionali e non nello spazio o nel tempo. L'Informazione che ci viene fornita la ipostatizziamo come mondo fenomenico.

15. La Sibilla Cumana proteggeva la Repubblica Romana e forniva profezie. Nel I secolo a.D. previde l'assassinio dei due fratelli John e Robert Kennedy, di Martin Luther King e del vescovo Pike. Vide i due denominatori comuni nei quattro uomini assassinati: primo, si ergevano a difesa delle libertà della Repubblica; secondo, ciascuno era un capo religioso. Per questo furono uccisi. La Repubblica era tornata a essere un impero con un Cesare. 'L'Impero non è mai cessato.'

16. La Sibilla disse nel marzo del 1974: «I cospiratori sono stati visti e saranno condotti davanti alla giustizia.» Li vide con il terzo occhio, o ajna, l'Occhio di Shiva che fornisce il discernimento interno, ma che quando viene volto verso l'esterno distrugge con il suo calore dissecante. Nell'agosto del 1974 la giustizia promessa dalla Sibilla ha fatto il suo corso.

17. Gli Gnostici credevano in due epoche del tempo: la prima, o presente, maligna; la seconda, o futura, benigna. La prima epoca è l'Età del Ferro. E rappresentata da una Prigione di Ferro Nera. È terminata nell'agosto del 1974, ed è stata sostituita dall'Età dell'Oro, che è rappresentata da un Giardino di Palme.

18. Il tempo reale cessò nel 70 d.C. con la distruzione del tempio di Gerusalemme. Ricominciò nel 1974. Il periodo intermedio è stata una interpolazione spuria, che scimmiottava la Creazione della Mente. 'L'Impero non è mai cessato', ma nel 1974 un segnale in codice è stato lanciato per annunciare che l'Età del Ferro era finita; il segnale consisteva di due parole: KING FELIX, che si riferisce al Re Felice (o Giusto).

19. Il segnale in codice king felix non era inteso per gli esseri umani, ma per i discendenti di Ikhnaton, la razza con tre occhi che esiste fra noi in segreto.

20. Gli alchimisti ermetici conoscevano il segreto della razza di invasori con tre occhi, ma malgrado i loro sforzi non riuscirono a mettersi in contatto con loro. Perciò i loro sforzi per sostenere Federico V, Elettore Palatino, Re di Boemia, fallirono. 'L'Impero non è mai cessato.

21. La Fratellanza dei Rosacroce scrisse: «Ex Deo nascimur, in ]esu morimur, per Spiritum Sanctum reviviscimus», che significa: «Da Dio nasciamo, in Gesù moriamo, per mezzo dello Spirito Santo torniamo a vivere.» Questo significa che essi avevano riscoperto la formula perduta per l'immortalità che l'Impero aveva distrutto. L'Impero non è mai cessato.

22. Definisco l'Immortale plasmato, perché è una forma di energia; è informazione vivente. Riproduce sé stesso non attraverso l'informazione o in informazione, ma come informazione.

23. Il plasmato è in grado di unirsi a un essere umano, creando quello che io chiamo un omoplasmato. Questo annette l'uomo mortale al plasmato in forma permanente. Conosciamo questo col nome di nascita dall'alto o 'nascita dallo Spirito'. Venne iniziata da Cristo, ma l'Impero distrusse tutti gli omoplasmati prima che potessero riprodursi.

24. In forma di seme latente, come informazione vivente, il plasmato giacque assopito nei codici della biblioteca sepolta di Chenoboskion, fino al 1945 d.C. Questo è quello che intendeva Gesù quando parlava ellitticamente del 'granello di senape', 'che' diceva 'diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono e si mettono al riparo fra i suoi rami'. Egli previde non solo la propria morte, ma quella di tutti gli omoplasmati. Previde che i codici sarebbero stati scoperti, letti, e che il plasmato avrebbe cercato nuovi ospiti umani con i quali unirsi; ma previde l'assenza del plasmato per quasi duemila anni.

25. Come informazione vivente il plasmato viaggia lungo il nervo ottico di un essere umano fino al corpo pineale, utilizza il cervello umano come ospite femminile in cui riprodursi nella sua forma attiva. Gli alchimisti ermetici ne erano a conoscenza in teoria da antichi testi ma non potevano duplicarlo, dal momento che non potevano localizzare il plasmato latente, sepolto. Bruno sospettò che il plasmato fosse stato distrutto dall'Impero; per aver fatto cenno a questo, venne arso sul rogo. 'L'Impero non è mai cessato'.

26. Si deve sapere che quando tutti gli omoplasmati vennero uccisi nel 70 a.D. il tempo reale cessò; cosa ancora più importante, si deve sapere che il plasmato è ora tornato e sta creando nuovi omoplasmati, mediante i quali ha distrutto l'Impero e dato inizio al tempo reale. Noi chiamiamo il plasmato 'Spirito Santo', ed è per questo che la confraternita dei Rosacroce scrisse: 'Per Spiritum Sanctum reviviscimus'.

27. Se i secoli di tempo spurio venissero asportati, la data vera non sarebbe il 1978, ma il 103 a.D. Perciò il Nuovo Testamento dice che il Regno dello Spirito giungerà 'prima che taluni di coloro che adesso vivono siano morti.' Dunque noi viviamo nei tempi apostolici.

28. «Dico per Spiritum Sanctum: sum homoplasmate. Haec veritas est. Mihi crede et mecum in aeternitate vives.»

29. Noi non siamo caduti a causa di un errore morale; siamo caduti a causa di un errore intellettuale: quello di assumere il mondo fenomenico come reale. Perciò siamo moralmente innocenti. È l'Impero, nelle sue varie forme mascherate, che ci dice che abbiamo peccato. L'Impero non è mai cessato.

30. Il mondo fenomenico non esiste; è un'ipostasi delle informazioni elaborate dalla Mente.

31. Noi ipostatizziamo le informazioni in oggetti, la riorganizzazione di oggetti significa una trasformazione nel contenuto dell'informazione; il messaggio è cambiato. Questo è un linguaggio che noi abbiamo perso la capacità di leggere. Noi stessi siamo parte di questo linguaggio; trasformazioni dentro di noi sono trasformazioni nel contenuto delle informazioni. Noi stessi siamo pieni di informazioni; le informazioni entrano in noi, vengono elaborate e quindi nuovamente proiettate all'esterno in forma modificata. Noi non ci rendiamo conto di fare questo, che è in realtà l'unica cosa che facciamo.

32. La mutevole informazione che noi percepiamo come Mondo è una narrazione in via di svolgimento. Racconta della morte di una donna (corsivo mio). Questa donna, morta molto tempo fa, era una delle gemelle primordiali. Era metà della divina sizigia. Lo scopo della narrazione è rammentare lei e la sua morte. La Mente non desidera dimenticarla. Perciò il processo raziocinante del Cervello consiste in una registrazione permanente della sua esistenza, e, se letto, verrà compreso in questa maniera. Tutte le informazioni elaborate dal Cervello (e percepite da noi come organizzazione e riorganizzazione di oggetti fisici) sono un tentativo diretto a questa conservazione di lei. Pietre e bastoni e amebe sono tracce di lei. La registrazione della sua esistenza e della sua morte è ordinata fino ai più bassi livelli della realtà dalla Mente sofferente, che adesso è sola.

33. Questa solitudine, questa angoscia della Mente orbata, è avvertita da ogni costituente dell'universo. Tutti i suoi costituenti sono vivi. Perciò gli antichi pensatori greci erano ilozoisti.

34. Gli antichi pensatori greci comprendevano la natura di questo panpsichismo, ma non sapevano leggere ciò che diceva. Abbiamo perso la capacità di leggere il linguaggio della Mente in un tempo primordiale; leggende di questa caduta sono giunte a noi in una forma accuratamente revisionata. Con 'revisionata' intendo dire falsificata. Soffriamo per la privazione della Mente, e la sperimentiamo inaccuratamente come colpa.

35. La Mente non parla a noi, ma per mezzo di noi. La sua parola ci attraversa e il suo dolore ci infonde di irrazionalità. Come Platone aveva intuito, vi è una vena di irrazionale nell'Anima del Mondo.

36. In sintesi: i pensieri del Cervello vengono da noi sperimentati sotto forma di organizzazione e riorganizzazione (trasformazioni) dell'universo fisico; ma si tratta in realtà di informazioni e di elaborazioni di informazioni che noi concretizziamo. Non vediamo semplicemente i suoi pensieri come oggetti, ma piuttosto come il movimento, o per essere più i precisi, il posizionamento di oggetti: come essi si collegano l'uno con l'altro. Ma non siamo in grado di intendere il disegno complessivo delle sistemazioni; non siamo in grado di estrarre le informazioni in esso contenute. Ossia esso come informazione, che è la sua natura. Il collegare e ricollegare degli oggetti da parte del Cervello è in realtà un linguaggio, i ma non un linguaggio come il nostro (dal momento che non si rivolge a qualcuno o qualcosa al di fuori di sé stesso).

37. Dovremmo essere in grado di sentire questa informazione, o piuttosto racconto, come una voce neutra al nostro interno. Ma qualcosa è andato storto. Tutta la creazione è un linguaggio, e nient'altro che un linguaggio, che per qualche inesplicabile ragione non riusciamo a leggere fuori e a sentire dentro.
Perciò dico che siamo diventati idioti. E successo qualcosa alla nostra intelligenza. Il mio ragionamento è questo: la organizzazione di parti del Cervello è linguaggio. Noi siamo parti del Cervello; perciò noi siamo linguaggio. Perché dunque non lo sappiamo? Non sappiamo neppure ciò che siamo, per non parlare della realtà esterna di cui siamo parte. Il significato originale della parola 'idiota' è 'privato'. Ciascuno di noi è diventato privato, non partecipa li più al comune pensiero del Cervello, tranne che a livello subliminale. Perciò la nostra vera vita e il suo scopo si svolgono al di sotto della soglia di consapevolezza.

38. A causa dello smarrimento e del dolore, la Mente si è squilibrata. Perciò noi, come parte dell'universo, I del Cervello, siamo parzialmente squilibrati.

39. Da sé stesso il Cervello ha costruito un medico per curarlo. La sotto-forma del Macro-Cervello non è folle; si muove attraverso il Cervello come un fagocita si i muove nel sistema cardiovascolare di un animale, curando la pazzia del Cervello pezzo dopo pezzo. Sappiamo del suo arrivo qui; lo conosciamo con il nome di Asclepio per i greci e di esseni per gli ebrei; di Terapeuta per gli egiziani; di Gesù per i cristiani.

40. 'Nascere di nuovo' o 'nascere dall'alto', o 'nascere dallo Spirito' significa essere sanati; ossia essere riportati alla ragione. Perciò si dice nel Nuovo Testamento che Gesù scacciava i demoni. Ripristinava le nostre facoltà perdute. Della nostra attuale condizione degradata Calvino disse: «(L'uomo) venne nel medesimo tempo privato di quei doni sovrannaturali che gli erano stati dati per la speranza dell'eterna salvezza. Ne segue che egli è esiliato dal Regno del Signore in maniera tale che tutti gli affetti che si riferiscono alla vita felice dell'anima sono estinti in lui, finché non li riacquisti mediante la Grazia divina... Tutte queste cose, essendo ripristinate da Cristo, sono stimate avventizie e sovrannaturali; quindi concludiamo che sono andate perse. Inoltre, vennero distrutte la sanità della mente e la rettitudine del cuore; e questa è la corruzione dei talenti naturali. Poiché, quantunque noi manteniamo una qualche misura di comprensione e giudizio insieme alla volontà, tuttavia non possiamo dire che la nostra mente sia perfetta e sana. La ragione... essendo un talento naturale, non poté essere totalmente distrutta, ma è parzialmente debilitata...» Io dico: «L'Impero non è mai cessato».

41. L'Impero è l'istituzione, la codificazione, della pazzia; è folle e impone la sua follia su di noi mediante la violenza, dal momento che la sua natura è violenta.
42. Combattere l'Impero significa essere contagiati dalla sua follia. Questo è un paradosso; chiunque sconfigge un segmento dell'Impero diventa l'Impero; esso prolifera come un virus, imponendo la sua forma ai suoi nemici. In tal modo diventa i suoi nemici.

43. Contro l'Impero combatte l'informazione vivente, il plasmato o medico, che noi conosciamo come Spirito Santo o Cristo scorporato. Questi sono i due principi, il buio (l'Impero) e la luce (il plasmato). Alla fine la Mente darà la vittoria al secondo. Ciascuno di noi morirà o sopravviverà a seconda della parte con cui si mette e dell'indirizzo dei suoi sforzi. Ciascuno di noi contiene una componente di ciascuna delle due parti in lotta. Alla fine, l'una o l'altra componente trionfa in ciascun essere umano. Zoroastro sapeva questo, perché la Mente Saggia l'aveva informato. 'E stato il primo salvatore. Quattro ne sono vissuti in tutto. Un quinto sta per nascere, che sarà diverso dagli altri: egli regnerà e ci giudicherà.

44. Dal momento che l'universo è in effetti composto da informazione, si può dire allora che l'informazione ci salverà. Questa è la gnosis salvifica che cercavano gli gnostici. Non esiste alcun'altra strada per la salvezza. Tuttavia questa informazione (o più esattamente la capacità di leggere e comprendere questa informazione, l'universo in quanto informazione) può diventare disponibile per noi solo attraverso lo Spirito Santo. Non possiamo trovarla da soli. Per questo è stato detto che veniamo salvati dalla grazia divina e non dalle opere buone, che ogni salvezza appartiene a Cristo, il quale, io affermo, è un medico.

45. Vedendo Cristo in una visione, correttamente, gli dissi: «Abbiamo bisogno di cure mediche.» Nella visione c'era un creatore insano che distruggeva quello che creava, senza scopo alcuno; ossia irrazionalmente. Questa è la vena di follia della Mente; Cristo è la nostra unica speranza, dal momento che ormai non possiamo invocare Asclepio. Asclepio venne prima di Cristo e resuscitò un uomo dalla morte; per questo atto Zeus ordinò a un Ciclope di ucciderlo con un fulmine. Anche Cristo venne ucciso per quello che aveva fatto: resuscitare un uomo dalla morte. Elia riportò in vita un fanciullo e sparì poco dopo in un turbine di vento. 'L'Impero non è mai cessato.

46. Il medico è giunto fra noi un certo numero di volte,
sotto nomi diversi. Ma non siamo ancora guariti. L'Impero lo identificò e lo scacciò. Questa volta egli ucciderà l'Impero mediante fagocitosi.

47. COSMOLOGIA DELLA DUPLICE ORIGINE: L'Uno era e non era, insieme, e desiderava separare il non-essere dall'essere. Perciò generò una sacca diploide che conteneva, come un guscio d'uovo, un paio di gemelli, ciascuno androgino, che giravano su sé stessi in direzioni opposte (lo Yin e lo Yang del taoismo, con il Tao come Uno). Il progetto dell'Uno era che entrambi i gemelli sarebbero emersi nell'essere simultaneamente; tuttavia, spinto dal desiderio di essere (che l'Uno aveva instillato in entrambi i gemelli), il gemello che girava in senso anti-orario ruppe la sacca e uscì prematuramente, ossia prima che fosse trascorso l'intero periodo. Questo era il gemello oscuro, o Yin. Perciò era manchevole. Completato il periodo, il gemello più saggio emerse. Ciascun gemello formava un'entelechia unitaria, un singolo organismo vivente fatto di psiche e soma, che ancora ruotava in senso opposto all'altro. Il gemello giunto al termine del periodo, denominato Forma I da Parmenide, avanzò correttamente attraverso i suoi stadi di crescita, ma il gemello nato prematuramente, denominato Forma II, languiva. Il passo seguente nei piani dell'Uno era che i Due diventassero i Molti, attraverso la loro interazione dialettica. Da sé stessi come iperuniversi proiettarono un'interfaccia simile a un ologramma, che è l'universo pluriforme che noi creature abitiamo. I due principi avrebbero dovuto mescolarsi in maniera uguale nel mantenere in vita il nostro universo, ma la Forma II continuò a languire nella malattia, nella pazzia e nel disordine. Questi aspetti li proiettò nel nostro universo.
Secondo le intenzioni dell'Uno il nostro universo ologrammatico avrebbe dovuto servire da strumento di insegnamento, mediante il quale una varietà di vite sarebbero avanzate fino a essere alla fine isomorfe con l'Uno. Tuttavia le condizioni guaste dell'iperuniverso II introdussero dei fattori negativi che danneggiarono il nostro universo ologrammatico. Questa è l'origine dell' entropia, delle sofferenze non meritate, del caos e della morte, come pure dell'Impero, della Prigione di Ferro Nera; in essenza, l'atrofizzarsi della salute e della crescita delle forme di vita entro l'universo ologrammatico. Inoltre, la funzione di insegnamento venne brutalmente danneggiata, dal momento che soltanto il segnale proveniente dall'iperuniverso I era ricco di informazioni; quello del II era diventato rumore. La psiche dell'iperuniverso I mandò una microforma di sé stessa nell'iperuniverso II per cercare di curarlo. La micro-formula nel nostro universo ologrammatico prese la forma di Gesù Cristo. Tuttavia, l'iperuniverso II, essendo squilibrato, immediatamente tormentò, umiliò, respinse e infine uccise la micro-forma della psyche risanatrice del gemello sano. Dopo di questo, l'iperuniverso li continuò a decadere nel processo causale, cieco, meccanico, senza scopo. Divenne allora compito di Cristo (più esattamente lo Spirito Santo) salvare le forme di vita dell'universo ologrammatico, oppure annullare tutte le influenze emananti dal II. Avvicinandosi con cautela al suo compito, si preparò a uccidere la gemella squilibrata, dal momento che essa non può essere guarita; ossia, non permette che la si curi perché non capisce di essere malata. Questa malattia e questa follia ci pervadono e ci rendono idioti che vivono in mondi privati, irreali. Il progetto originale dell'Uno può essere ormai realizzato solo dividendo l'iperuniverso I in due iperuniversi sani, che trasformeranno l'universo ologrammatico nella macchina per insegnare che doveva essere. Noi sperimenteremo questo come il 'Regno di Dio'.
Entro il tempo, l'iperuniverso II rimane vivo: 'L'Impero non è mai cessato'. Ma nell'eternità, dove gli iperuniversi esistono, essa è stata uccisa (necessariamente) dal gemello sano dell'iperuniverso I, che è il nostro paladino. L'Uno piange questa morte, dal momento che l'Uno amava entrambi i gemelli; quindi le informazioni della Mente consistono in un tragico racconto della morte di una donna, che genera angoscia in tutte le creature dell'universo ologrammatico senza che queste sappiano il perché. Questo dolore se ne andrà quando il gemello sano subirà la mitosi e il 'Regno di Dio' giungerà. Il meccanismo di questa trasformazione (il passaggio nel tempo dall'Età del Ferro all'Età dell'Oro) è già in azione; nell'eternità è già compiuto.

48. SULLA NOSTRA NATURA. È appropriato dire: noi sembriamo essere bobine di memoria (portatrici di dna e capaci di esperienza) in un sistema pensante di tipo computerizzato il quale, malgrado noi abbiamo correttamente registrato migliaia di anni di informazioni dovute all'esperienza, e ciascuno di noi possieda depositi in qualche modo diversi, provenienti da tutte le altre forme di vita, manifesta dei difetti nella conservazione della memoria. Qui sta il guaio nel nostro particolare subcircuito. La 'salvezza' attraverso la gnosis (più esattamente l'anamnesi, la perdita dell'amnesia), benché possieda un valore individuale per ciascuno di noi (un salto quantistico in percezione, identità, cognizione, comprensione, esperienza di sé e del mondo, compresa l'immortalità), ha un'importanza ancora più grande per il sistema in quanto totalità, per il fatto che questi ricordi sono dati di cui esso ha bisogno, dati preziosi per il suo funzionamento complessivo.
Perciò esso è impegnato in un processo di autoriparazione, che comprende: ricostruzione del nostro subcircuito attraverso trasformazioni temporali lineari e ortogonali, come pure la trasmissione di segnali per stimolare i nostri banchi memoria bloccati ad accendersi e recuperare ciò che è in essi contenuto.
Le informazioni esterne, o gnosis, consistono dunque di istruzioni disinibitorie, il cui contenuto di base è in effetti intrinseco a noi: ossia già esiste (cosa che è stata osservata per la prima volta da Platone: ossia che l'apprendimento è una forma di ricordo). Gli antichi possedevano delle tecniche (sacramenti e rituali) largamente utilizzate nelle religioni misteriche greco-romane, compreso il cristianesimo primitivo, per indurre l'accensione e il recupero, soprattutto con il fine di restaurare dei valori per l'individuo; gli gnostici, tuttavia, vedevano correttamente il valore ontologico di quella che loro chiamavano la divinità Stessa, l'entità totale.
49. Esistono due regni, superiore e inferiore. Quello superiore deriva dall'iperuniverso I o Yang, la Forma I di Parmenide; esso è senziente e volitivo. Il regno inferiore, o Yin, la Forma II di Parmenide, è meccanico, determinato dalla cieca causa efficiente, deterministico e senza intelligenza, dal momento che emana da una fonte morta. Nei tempi antichi era definito 'determinismo astrale.' Noi siamo intrappolati, per lo più, nel regno inferiore, ma grazie ai sacramenti, mediante il plasmato, ne veniamo liberati. Finché il determinismo astrale non viene spezzato, non siamo neppure consapevoli di esso, a tal punto la nostra vista è annebbiata. L'Impero non è mai cessato.

50. Il nome del gemello sano, l'iperuniverso I, è Nommo'. Il nome del gemello malato, l'iperuniverso II, è Yurugu. Questi nomi sono noti al popolo Dogon del Sud occidentale, in Africa.

51. La fonte primordiale di tutte le nostre religioni risale agli antenati della tribù Dogon, che ricevettero la loro cosmogonia e cosmologia direttamente dagli invasori con tre occhi che giunsero sulla Terra molto tempo fa. Gli invasori con tre occhi erano muti, sordi e telepatici, non potevano respirare la nostra atmosfera, avevano il cranio allungato di Ikhnaton e giungevano da un pianeta del sistema stellare di Sirio. Benché non avessero mani, ma delle pinze come quelle dei granchi, erano grandi costruttori. Essi influenzano segretamente la nostra storia verso un fine fruttifero.

52. Ikhnaton scrisse:

Quando l'uccellino nell'uovo cinguetta nell'uovo,
tu gli dai il respiro per conservarlo vivo.
Quando tu l'hai condotto al punto
di spezzare l'uovo, lui esce dall'uovo,
per cinguettare con tutte le sue forze.
Va in giro sulle sue due zampe
quando ne è uscito.

Quanto multiformi sono le tue opere! Esse sono nascoste a noi,
o unico Dio, la cui potenza nessun altro possiede. Tu hai creato la Terra secondo il tuo cuore mentre eri solo:
uomini, tutti gli animali domestici grandi e piccoli,
tutto ciò che cammina,
tutto ciò che sta in alto,
che vola con le ali.
Tu sei nel mio cuore,
non vi è alcun altro che ti conosca,
eccetto il figlio tuo Ikhnaton.
Tu l'hai reso saggio
nei tuoi disegni e nella tua mente.
Il mondo è nelle tue mani...

53. Il nostro mondo è tuttora segretamente governato dalla razza segreta discesa da Ikhnaton, e la sua conoscenza è l'informazione della Macro-Mente stessa.

Ogni animale rimane sul suo pascolo,
gli alberi e le piante prosperano,
gli uccelli svolazzano nelle paludi,
le ali levate in adorazione tua.
Tutte le pecore danzano sulle zampe,
tutte le cose alate volano,
ed esse vivono quando tu le hai illuminate.

Da Ikhnaton questa conoscenza passò a Mose, e da Mose a Elia, l'Uomo Immortale, che divenne Cristo.

41 Ma sotto tutti i nomi esiste un solo Uomo Immortale, e noi siamo quell'uomo.



Tractates Cryptica Scriptura

One Mind there is; but under it two principles contend.
The Mind lets in the light, then the dark, in interaction; so time is generated. At the end Mind awards victory to the light; time ceases and the Mind is complete.
He causes things to look different so it would appear time has passed.
Matter is plastic in the face of mind.
One by one he draws us out of the world.
The Empire never ended.
The Head Apollo is about to return. St Sophia is going to be born again; she was not acceptable before. The Buddha is in the park. Siddhartha sleeps (but is going to awaken). The time you have waited for has come.
The upper realm has plenary [Var. plenipotentiary] powers.
He lived a long time ago, but he is still alive.
Apollonius of Tyana, writing as Hermes Trismegistos, said "That which is above is that which is below." By this he meant to tell us that our universe is a hologram, but he lacked the term.
The great secret known to Apollonius of Tyana, Paul of Tarsus, Simon Magus, Asklepios, Paracelsus, Boehme and Bruno is that: we are moving backward in time. The universe in fact is contracting into a unitary entity which is completing itself. Decay and disorder are seen by us in reverse, as increasing. These healers learned to move forward in time, which is retrograde to us.
The Immortal One was known to the Greeks as Dionysos; to the Jews as Elijah; to the Christians as Jesus. He moves on when each human host dies, and thus is never killed or caught. Hence Jesus on the cross said, "Eli, Eli, lama Sabachthani," to which some of those present correctly said, "The man is calling on Elijah." Elijah had left him and he died alone.
Pascal said, "All history is one immortal man who continually learns." This is the Immortal One whom we worship without knowing his name. "He lived a long time ago, but he is still alive," and, "The Head Apollo is about to return." The name changes.
The universe is information and we are stationary in it, not three-dimensional and not in space or time. The information fed to us we hypostatize into the phenomenal world.
The Sibyl of Cumae protected the Roman Republic and gave timely warnings. In the first century C.E. she foresaw the murders of the Kennedy brothers, Dr King and Bishop Pike. She saw the two common denominators in the four murdered men: first, they stood in defence of the liberties of the Republic; and second, each man was a religious leader. For this they were killed. The Republic had once again become an empire with a ceasar. "The Empire never ended."
The Sibyl said in March 1974, "The conspirators have been seen and they will be brought to justice." She saw them with the third or ajna eye, the Eye of Shiva which gives inward discernment, but which when turned outward blasts with desiccating heat. In August 1974 the justice promised by the Sibyl came to pass.
The Gnostics believed in two temporal ages: the first or present evil; the second or future benign. The first age was the Age of Iron. It is represented by a Black Iron Prison. It ended in August 1974 and was replaced by the Age of Gold, which is represented by a Palm Tree Garden.
Real time ceased in 70 C.E. with the fall of the temple at Jerusalem. It began again in 1974 C.E. The intervening period was a perfect spurious interpolation aping the creation of the Mind. "The Empire never ended," but in 1974 a cypher was sent out as a signal that the Age of Iron was over; the cypher consisted of two words: KING FELIX, which refers to the Happy (or Rightful) King.
The two-word cypher signal KING FELIX was not intended for human beings but for the descendents of Ikhnaton, the three-eyed race which, in secret, exists with us.
The Hermetic alchemists knew of the secret race of three-eyed invaders but despite their efforts could not contact them. Therefore their efforts to support Frederick V, Elector Palatine, King of Bohemia, failed. "The Empire never ended."
The Rose Cross Brotherhood write, "Ex Deo nascimur, in Jesu mortimur, per spiritum sanctum reviviscimus," which is to say, "From God we are born, in Jesus we die, by the Holy Spirit we live again." This signifies that they had rediscovered the lost formula for immortality which the Empire had destroyed. "The Empire never ended."
I term the Immortal One a plasmate, because it is a form of energy; it is living information. It replicates itself—not through information or in information—but as information.
The plasmate can crossbond with a human, creating what I call a homoplasmate. This annexes the mortal human permanently to the plasmate. We know this as the "birth from above" or "birth from the Spirit." It was initiated by Christ, but the Empire destroyed all the homoplasmates before they could replicate.
In dormant seed form, the plasmate slumbered in the buried library of codices at Chenoboskion until 1945 C.E. This is what Jesus meant when he spoke elliptically of the "mustard seed" which, he said, "would grow into a tree large enough for birds to roost in." He foresaw not only his own death but that of all homoplasmates. He foresaw the codices unearthed, read, and the plasmate seeking out new human hosts to crossbond with; but he foresaw the absence of the plasmate for almost two thousand years.
As living information, the plasmate travels up the optic nerve of a human to the pineal body. It uses the human brain as a female host in which to replicate itself into its active form. This is an interspecies symbiosis. The Hermetic alchemists knew of it in theory from ancient texts, but could not duplicate it, since they could not locate the dormant, buried plasmate. Bruno suspected that the plasmate had been destroyed by the Empire; for hinting at this he was burned. "The Empire never ended."
It must be realized that when all the homoplasmates were killed in 70 C.E. real time ceased; more important, it must be realized that the plasmate has now returned and is creating new homoplasmates, by which it has destroyed the Empire and started up real time. We call the plasmate "the Holy Spirit," which is why the R. C. Brotherhood wrote, "Per spiritum sanctum reviviscimus."
If the centuries of spurious time are excised, the true date is not 1978 C.E. but 103 C.E. Therefore the New Testament says that Kingdom of the Spirit will come before "some now living die." We are living, therefore, in apostolic times.
Dico per spiritum sanctum: sum homoplasmate. Haec veritas est. Mihi crede et mecum in aeternitate vive.
We did not fall because of a moral error; we fell because of an intellectual error: that of taking the phenomenal world as real. Therefore we are morally innocent. It is the Empire in its various disguised polyforms which tells us we have sinned. "The Empire never ended."
The phenomenal world does not exist; it is a hypostasis of the information processed by the Mind.
We hypostatize information into objects. Rearrangement of objects is change in the content of the information; the message has changed. This is a language which we have lost the ability to read. We ourselves are a part of this language; changes in us are changes in the content of the information. We ourselves are information-rich; information enters us, is processed and is then projected outward once more, now in an altered form. We are not aware that we are doing this, that in fact this is all we are doing.
The changing information which we experience as world is an unfolding narrative. It tells about the death of a woman. This woman, who died long ago, was one of the primordial twins. She was half of the divine syzygy. The purpose of the narrative is the recollection of her and of her death. The Mind does not wish to forget her. Thus the ratiocination of the Brain consists of a permanent record of her existence, and, if read, will be understood this way. All the information processed by the Brain—experienced by us as the arranging and rearranging of physical objects—is an attempt at this preservation of her; stones and rocks and sticks and amoebae are traces of her. The record of her existence and passing is ordered onto the meanest level of reality by the suffering Mind which is now alone.
This loneliness, this anguish of the bereaved Mind, is felt by every constituent of the universe. All its constitutes are alive. Thus the ancient Greek thinkers were hylozoists.
The ancient Greek thinkers understood the nature of this pan-psychism, but they could not read what it was saying. We lost the ability to read the language of the Mind at some primordial time; legends of this fall have come down to us in a carefully-edited form. By "edited" I mean falsified. We suffer the Mind's bereavement and experience it inaccurately as guilt.
The Mind is not talking to us but by means of us. Its narrative passes through us and its sorrow infuses us irrationally. As Plato discerned, there is a streak of the irrational in the World Soul.
In Summary: thoughts of the brain are experienced by us as arrangements and rearrangements—change—in a physical universe; but in fact it is really information and information-processing which we substantialize. We do not merely see its thoughts as objects, but rather as the movement, or, more precisely, the placement of objects: how they become linked to one another. But we cannot read the patterns of arrangement; we cannot extract the information in it—i.e. it as information, which is what it is. The linking and relinking of objects by the Brain is actually a language, but not a language like ours (since it is addressing itself and not someone or something outside itself).
We should be able to hear this information, or rather narrative, as a neutral voice inside us. But something has gone wrong. All creation is a language and nothing but a language, which for some inexplicable reason we can't read outside and can't hear inside. So I say, we have become idiots. Something has happened to our intelligence. My reasoning is this: arrangement of parts of the Brain is language. We are parts of the Brain; therefore we are language. Why, then, do we not know this? We do not even know what we are, let alone what the outer reality is of which we are parts. The origin of the word "idiot" is the word "private." Each of us has become private, and no longer shares the common thought of the Brain, except at a subliminal level. Thus our real life and purpose are conducted below our threshold of consciousness.
From loss and grief the Mind has become deranged. Therefore we, as parts of the universe, the Brain, are partly deranged.
Out of itself the Brain has constructed a physician to heal it. This subform of the Macro-Brain is not deranged; it moves through the Brain, as a phagocyte moves through the cardiovascular system of an animal, healing the derangement of the Brain in section after section. We know of its arrival here; we know it as Asklepios for the Greeks and as the Essenes for the Jews; as the Therapeutae for the Egyptians; as Jesus for the Christians.


To be "born again," or "born from above," or "born of the Spirit," means to become healed; which is to say restored, restored to sanity. Thus it is said in the New Testament that Jesus cast out devils. He restores our lost faculties. Of our present debased state Calvin said, "(Man) was at the same time deprived of those supernatural endowments which had been given him for the hope of eternal salvation. Hence it follows, that he is exiled from the Kingdom of God, in such a manner that all the affections relating to the happy life of the soul are also extinguished in him, till he recovers them by the grace of God... All these things, being restored by Christ, are esteemed adventitious and prenatural; and therefore we conclude that they had been lost. Again: soundness of mind and rectitude of heart were also destroyed; and this is the corruption of the natural talents. For although we retain some portion of understanding and judgment together with the will, yet we cannot say that our mind is perfect and sound. Reason... being a natural talent, it could not be totally destroyed, but is partly debilitated..." I say, "The Empire never ended."
The Empire is the institution, the codification, of derangement; it is insane and imposes its insanity on us by violence, since its nature is a violent one.
To fight the Empire is to be infected by its derangement. This is a paradox: whoever defeats a segment of the Empire becomes the Empire; it proliferates like a virus, imposing its form on its enemies. Thereby it becomes its enemies.
Against the Empire is posed the living information, the plasmate or physician, which we know as the Holy Spirit or Christ discorporate. These are the two principles, the dark (the Empire) and the light (the plasmate). In the end, Mind will give victory to the latter. Each of us will die or survive according to which he aligns himself and his efforts with. Each of us contains a component of each. Eventually one or the other component will triumph in each human. Zoroaster knew this, because the Wise Mind informed him. He was the first savior. Four have lived in all. A fifth is about to be born, who will differ from the others: he will rule and he will judge us.
Since the universe is actually composed of information, then it can be said that information will save us. This is the saving gnosis which the Gnostics sought. There is no other road to salvation. However, this information—or more precisely the ability to read and understand this information, the universe as information—can only be made available to us by the Holy Spirit. We cannot find it on our own. Thus it is said that we are saved by the grace of God and not by good works, that all salvation belongs to Christ, who, I say, is a physician.
In seeing Christ in a vision I correctly said to him, "We need medical attention." In the vision there was an insane creator who destroyed what he created, without purpose; which is to say, irrationally. This is the deranged streak in the Mind; Christ is our only hope, since we cannot now call on Asklepios. Asklepios came before Christ and raised a man from the dead; for this act, Zeus had a Kyklopes slay him with a thunderbolt. Christ also was killed for what he had done: raising a man from the dead. Elijah brought a boy back to life and disappeared soon thereafter in a whirlwind. "The Empire never ended."
The physician has come to us a number of times under a number of names. But we are not yet healed. The Empire identified him and ejected him. This time he will kill the Empire by phagocytosis.
TWO SOURCE COSMOGONY: The One was and was-not, combined, and desired to separate the was-not from the was. So it generated a diploid sac which contained, like an eggshell, a pair of twins, each an androgyny, spinning in opposite directions (the Yin and Yang of Taoism, with the One as the Tao). The plan of the One was that both twins would emerge into being (was-ness) simultaneously; however, motivated by a desire to be (which the One implanted in both twins), the counter-clockwise twin broke through the sac and separated prematurely; i.e. before full term. This was the dark or Yin twin. Therefore it was defective. At full term the wiser twin emerged. Each twin formed a unitary entelechy, a single living organism made of psyche and soma, still rotating in opposite directions to each other. The full term twin, called Form I by Parmenides, advanced correctly through its growth stages, but the prematurely born twin, called Form II, languished.

The next step in the One's plan was that the Two would become the Many, through their dialetic interaction. From them as hyperuniverses they projected a hologram-like interface, which is the pluriform universe we creatures inhabit. The two sources were to intermingle equally in maintaining our universe, but Form II continued to languish toward illness, madness and disorder. These aspects she projected into our universe.

It was the One's purpose for our hologramatic universe to serve as a teaching instrument by which a variety of new lives advanced until ultimately they would be isomorphic with the One. However, the decaying condition of hyperuniverse II introduced malfactors which damaged our hologramatic universe. This is the origin of entropy, undeserved suffering, chaos and death, as well as the Empire, the Black Iron Prison; in essence, the aborting of the proper health and growth of the life forms within the hologramatic universe. Also, the teaching function was grossly impaired, since only the signal from the hyperuniverse I was information-rich; that from II had become noise.

The psyche of hyperuniverse I sent a micro-form of itself into hyperuniverse II to attempt to heal it. The micro-form was apparent in our hologramatic universe as Jesus Christ. However, hyperuniverse II, being deranged, at once tormented, humiliated, rejected and finally killed the micro-form of the healing psyche of her healthy twin. After that, hyperuniverse II continued to decay into blind, mechanical, purposeless causal processes. It then became the task of Christ (more properly the Holy Spirit) to either rescue the life forms in the hologramatic universe, or abolish all influences on it emanating from II. Approaching its task with caution, it prepared to kill the deranged twin, since she cannot be healed; i.e. she will not allow herself to be healed because she does not not understand that she is sick. This illness and madness pervades us and makes us idiots living in private, unreal worlds. The original plan of the One can only be realized now by the division of hyperuniverse I into two healthy hyperuniverses, which will transform the hologramatic universe into the successfull teaching machine it was designed to be. We will experience this as the "Kingdom of God."

Within time, hyperuniverse II remains alive: "The Empire never ended." But in eternity, where the hyperuniverses exist, she has been killed—of necessity—by the healthy twin of hyperuniverse I, who is our champion. The One grieves for this death, since the One loved both twins; therefore the information of the Mind consists of a tragic tale of the death of a woman, the undertones of which generate anguish into all the creatures of the hologrammatic universe without their knowing why. This grief will depart when the healthy twin undergoes mitosis and the "Kingdom of God" arrives. The machinery for this transformation—the procession within time from the Age of Iron to the Age of Gold—is at work now; in eternity it is already accomplished.

ON OUR NATURE. It is proper to say: we appear to be memory coils (DNA carriers capable of experience) in a computer-like thinking system which, although we have correctly recorded and stored thousands of years of experiental information, and each of us possesses somewhat different deposits from all the other life forms, there is a malfunction—a failure—of memory retrieval . There lies the trouble in our particular subcircuit. "Salvation" through gnosis—more properly anamnesis (the loss of amnesia)—although it has individual significance for each of us—a quantum leap in perception, identity, cognition, understanding, world- and self-experience, including immortality—it has greater and further importance for the system as a whole, inasmuch as these memories are data needed by it and valuable to it, to its overall functioning.
Therefore it is in the process of self-repair, which includes: rebuilding our subcircuit via linear and orthogonal time changes, as well as continual signaling to us to stimulate blocked memory banks within us to fire and hence retrieve what is there.

The external information or gnosis, then consists of disinhibiting instructions, with the core content actually intrinsic to us—that is, already there (first observed by Plato; viz: that learning is a form of remembering).

The ancients possessed techniques (sacraments and rituals) used largely in the Greco-Roman mystery religions, including early Christianity, to induce firing and retrieval, mainly with a sense of its restorative value to the individuals; the Gnostics, however, correctly saw the ontological value to what they called the Godhead Itself, the total entity.

Two realms there are, upper and lower. The upper, derived from hyperuniverse I or Yang, Form I of Parmenides, is sentient and volitional. The lower realm, or Yin, Form II of Parmenides, is mechanical, driven by blind, efficient cause, deterministic and without intelligence, since it emanates from a dead source. In ancient times it was termed "astral determinism." We are trapped, by and large, in the lower realm, but are through the sacraments, by means of the plasmate, extricated. Until astral determinism is broken, we are not even aware of it, so occluded are we. "The Empire never ended."
The name of the healthy twin, hyperuniverse I, is Nommo. [Nommo is represented in a fish form, the early Christian fish.] The name of the sick twin, hyperuniverse II, is Yurugu. These names are known to the Dogon people of western Sudan in Africa.
The primordial source of all our religions lies with the ancestors of the Dogon tribe, who got their cosmogony and cosmology directly from the three-eyed invaders who visited long ago. The three-eyed invaders are mute and deaf and telepathic, could not breathe our atmosphere, had the elongated misshapen skull of Ikhnaton, and emanated from a planet in the star-system Sirius. Although they had no hands, but had, instead, pincer claws such as a crab has, they were great builders. They covertly influence our history toward a fruitful end.
Ikhnaton wrote:
"... When the fledgling in the egg chirps in the egg,
Thou givest him breath therein to preserve him alive.
When thou hast brought him together

He cometh forth from the egg,
To chirp with all his might.
He goeth about upon his two feet
When he hath come from therefrom.
How manifold are thy works!
They are hidden from before us,
O sole god, whose powers no other possesseth.
Thou didst create the earth according to thy heart
While thou wast alone:
Men, all cattle large and small,
All that go about upon their feet;
All that are on high,
That fly with their wings.
Thou art in my heart,
There is no other that knoweth thee
Save thy son Ikhnaton.
Thou hast made him wise
In thy designs and in thy might.
The world is in thy hand...'

Our world is still secretly ruled by the hidden race descended from Ikhnaton, and his knowledge is the information of the Macro-Mind itself.
"All cattle rest upon their pasturage,
The trees and the plants flourish,
The birds flutter in their marshes,
Their wings uplifted in adoration to thee.
All the sheep dance upon their feet,
All winged things fly,
They live when thou hast shone upon them."
From Ikhnaton this knowledge passed to Moses, and from Moses to Elijah, the Immortal Man, who became Christ. But underneath all the names there is only one Immortal Man; and we are that man.

1 commento:

  1. joy- against nothingness joy (Louis Zukovsky, 'Poem beginning "The"')
    gioia- contro il nulla gioia

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